Tra tecnologia soft e robot collaborativi

Nel 2018 qbrobotics presenta sul mercato la qb SoftHand Research, il primo end-effector realizzato con robotica soft. Grazie all’adesione al programma UR+ della Universal Robot, uno dei principali produttori di robot collaborativi. Ma per capire a pieno la portata del nuovo prodotto, bisogna fare un passo indietro.

La soft-robotics applicata alle pinze tradizionali dei cobot

La qb SoftHand Research arriva quando il mercato comincia a essere maturo per i cobot, ossia i robot collaborativi antropomorfi. Progettati con alti criteri di flessibilità e sicurezza, i cobot operano a stretto contatto con gli esseri umani, anche senza barriere protettive. Il livello di sicurezza richiesto da questa modalità di cooperazione diventa presto una nuova opportunità.

Al contempo, però, emerge una carenza. Se da un lato i robot si innovano, le loro pinze tradizionali rimangono un accessorio semplificato, che stenta a evolversi, montato e programmato a seconda delle necessità con grande dispendio. Da qui scaturisce l’intuizione di qbrobotics: introdurre una nuova tecnologia nei tradizionali end-effector.

L’idea è progettare un organo di presa adattabile a più usi, garantendo all’operatore la massima sicurezza. In alternativa alla rigidità dei gripper tradizionali, qbrobotics punta su un dispositivo soft, facile da usare, in grado di adattarsi naturalmente agli oggetti presenti nell’ambiente. Inizia così ad apparire concreta la possibilità di usare la soft-robotics in ambiti diversi da quello biomedico a cui è tradizionalmente legata.

La qb SoftHand Research e la prima sinergia della mano


La mano robotica qb SoftHand Research nasce infatti dall’esperienza di qbrobotics nell’ambito R&D protesico. Si compone di un motore unico che agisce su un tendine: questo apre e chiude le cinque dita replicando la prima sinergia della mano, cioè il movimento che fa un bebè quando afferra il dito della mamma. Un gesto semplice, ma molto difficile da realizzare, che rappresenta più del 60% dei movimenti di una mano umana. L’applicazione di questo principio si unisce all’uso di materiali morbidi e legamenti elastici, per creare uno strumento di presa adattabile a qualunque oggetto da afferrare.

Fiere, riconoscimenti e la demo con Universal Robot

Nello stesso anno il nuovo prodotto arriva nel sito istituzionale della Universal Robot usufruendo così del suo network internazionale di distribuzione. Fin dalla Fiera Automatica 2018 di Monaco, il ritorno in termini di attenzione mediatica e fatturato è veloce. La presenza delle demo della qb SoftHand Reserach nello stand di qbrobotics, nel sito di UR e presso i distributori tedeschi partecipanti, sancisce l’ingresso dell’azienda sul mercato, nei dipartimenti R&D e nei centri di ricerca internazionali.  

qbrobotics prosegue con la presentazione della nuovissima mano robotica presso fiere e manifestazioni, come la IEEE/RSJ International Conference on Intelligent Robots and Systems (IROS 2018) di Madrid, e la Japan Robot Week 2018. Nel 2019 vola in Canada, a Montréal, per partecipare alla International Conference on Robotics and AutomationICRA, la più importante conferenza di robotica a livello mondiale. Oltre a esporre i suoi prodotti per tutta la durata dell’evento, qbrobotics realizza una demo della qb SoftHand Research integrata a un robot Panda di Franka Emika, per lanciare la nuova compatibilità tra Franka e qbrobotics. 

Parallelamente qbrobotics manda avanti altri progetti di ricerca, come il progetto europeo H2020 subTerranean Haptic INvestiGatorTHING, di cui è partner. L’obiettivo è migliorare le capacità percettive di piattaforme a gambe altamente mobili attraverso l’esperienza tattile e l’esplorazione attiva. Tra i vari aspetti, l’azienda si occupa soprattutto di realizzare un prototipo di piede e caviglie adattive con tecnologia soft per il robot quadrupede ANYmal.

Tra fiere, eventi e progetti, qbrobotics riceve anche alcuni riconoscimenti, come il Premio Innovazione Toscana. Si classifica infatti prima nella categoria start-up innovative. Le motivazioni sono l’alto contenuto tecnologico-innovativo dei suoi prodotti, e l’aver contribuito alla crescita del territorio toscano attraverso la diffusione della robotica leggera.  Per l’azienda, la strada verso l’innovazione e l’applicazione industriale della soft-robotics è ormai spianata.

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